la forza del tenere e quella del lasciare…

… In un giorno di vento e sole,

far volare un aquilone correndo a perdifiato per i prati.

Quando il vento si alza ancora di più, l’aquilone tira e le mani stringono il filo.

Aria che cresce e mano che stringe, piedi che si bloccano e si ancorano al terreno.

E lo sguardo, in lotta tra cielo e terra.

Quanta forza

Quanto contrasto…

Quanto sordo dolore…

Un respiro profondo, rilassare spalle e gambe.

Allargare lentamente le dita, filo che scorre tra le mani senza ostacoli

Un ultima carezza al palmo e… via…

Quanta forza

Quanta libertà…

Quanto dolce dolore…

 

Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.
Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per gemere e un tempo per ballare.
Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per serbare e un tempo per buttar via.
Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.

(Qoèlet – Ecclesiaste, capitolo 3)

 

 

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tutto intero sarebbe così…

 Molto spesso quello che scrivo e disegno arriva dopo chiacchierate e condivisioni con il resto del mondo blogghifero e anche queste righe non fanno eccezione. Il disegno che vedete sopra arriva dopo una lettura, dolce e piacevole, fatta a casa di Oste . Un racconto delicato sulla forza di un fiore nel scegliere la propria strada…Correte di là a leggere che è incantevole!

chissà come stanno realmente le cose….

Chissà cosa succede al sole quando scende e vede la luna salire dall’altra… chissà se sorride nel vederla un attimo oppure è triste perché non può starle di fianco…

Chissà come si sente il fiore quando chiude i petali la notte… magari lo stelo, all’interno, sfrigola tutto… un po’ per i brividi di fresco che arriva, un po’ per il riposo che aspettava…

Mi immagino le gocce d’acqua, quando apro il rubinetto:

“ Ehi! Tocca a noi!… UUUUUUUHHHH…!” e scendono veloci, come i bambini sugli scivoli in piscina…

E il cuscino, quando al mattino ci si alza dal letto… secondo me di nascosto si stiracchia, magari lo fa anche il divano quando gli amici si alzano per andare a casa..

E i piedi?… non li sentiamo ma secondo me, per strada si salutano tra loro e quando siamo fermi in mezzo alla folla, il brusìo che si sente arriva anche dal basso…

Pensavo che quando al mattino mi sveglio con la stessa acconciatura di un Super Sayan è solo perché nel silenzio della notte loro chiacchierano e fanno festa per i fatti loro..

Anche gli occhi parlano… me ne accorgo quando non riesco per nulla al mondo a tenere la testa dritta di fronte a qualcuno, per mille motivi diversi… lì… in quel momento li sento sospirare, imprecare, ridere…

E il cuore… io credo proprio che cambi forma ogni volta che accade qualcosa… perché quando pizzica, insieme ai polmoni che smettono di muoversi, lo sento stringersi un po’e sento un groviglio di rovi… e quando Mini mi salta in braccio e mi bacia… ecco, lì mi pare di avere un castello morbidoso in pieno petto…