per mano a parole altrui e con colori miei…

Se è solo nell’ acqua limpida che ti puoi specchiare,

allora guariscimi, Dio della quantità, dall’  affanno e da me!
Dammene da godere della Quantità incommensurabile,

ma non ingolfarmi non farmi perdere nel niente,

nel frastuono, nel ristagno, non farmi incasellare i giorni in quelle formette da dolci, giacchè nessun giorno è una vaschetta.

E’ uno sfiato…
Danne ancora al mio cuore…

Il mio cuore!

E’ morto mille volte almeno, il mio cuore.

Ha vissuto addirittura morendo, covando la morte in sé, se l’è tenuta attaccata, ben stretta, senza distinguerla, ed è morto cento volte al giorno.

E’ la vita… ma è certo, non si muore tutte le mattine, si muore una volta sola.

( Vinicio Capossela – Non si muore tutte le mattine ed. Feltrinelli)

E’ un miscuglio continuo di sensazioni, di emozioni contrastanti e sentimenti opposti.

Per ogni giornata si apre un giro in altalena

Un momento ondeggio tra prati da respiro ampio e alberi consolatori

Quello dopo su un dirupo del quale non vedo il fondo

Uso parole di altri per scavare nella testa e trovare colori adatti per un cielo nuovo e una casa dove riposare.

la forza del tenere e quella del lasciare…

… In un giorno di vento e sole,

far volare un aquilone correndo a perdifiato per i prati.

Quando il vento si alza ancora di più, l’aquilone tira e le mani stringono il filo.

Aria che cresce e mano che stringe, piedi che si bloccano e si ancorano al terreno.

E lo sguardo, in lotta tra cielo e terra.

Quanta forza

Quanto contrasto…

Quanto sordo dolore…

Un respiro profondo, rilassare spalle e gambe.

Allargare lentamente le dita, filo che scorre tra le mani senza ostacoli

Un ultima carezza al palmo e… via…

Quanta forza

Quanta libertà…

Quanto dolce dolore…

 

Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.
Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per gemere e un tempo per ballare.
Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per serbare e un tempo per buttar via.
Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.

(Qoèlet – Ecclesiaste, capitolo 3)

 

 

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tutto intero sarebbe così…

 Molto spesso quello che scrivo e disegno arriva dopo chiacchierate e condivisioni con il resto del mondo blogghifero e anche queste righe non fanno eccezione. Il disegno che vedete sopra arriva dopo una lettura, dolce e piacevole, fatta a casa di Oste . Un racconto delicato sulla forza di un fiore nel scegliere la propria strada…Correte di là a leggere che è incantevole!