A volte ho la sensazione di perdere tempo…
tempo
– Che ore sono?
– Non so…
– Puoi guardare?
– Sì… ma preferirei sentire…
– Come sentire?
… Mi piacerebbe poter raccogliere il tempo, senza metterci degli spilli a segnarne il passaggio ma prenderne a manciate come si fa con la neve sul prato.
Vorrei poter dire “sento che è l’ora di un sorriso, una stretta di mano… un abbraccio” oppure ” questo è il minuto perfetto per un sospiro, una coccola o un bicchiere di caffè”
Infondo, il tempo non ha una forma, come possiamo guardare una cosa che non si vede?
Per questo vorrei sentirlo… come si fa con la musica, come un sottofondo, scandirne il passaggio con il suono che fanno risate e sorrisi, abbracci e parole buone, difficoltà superate e da superare…
Ecco…
” … poche note di pianoforte, una voce che sussurra dolcezza e calma… mi avvicino alla finestra della cucina e butto lo sguardo ad occhi chiusi verso i campi appena sfiorati da questo timido sole. Questo minuto è perfetto per immaginare l’arrivo della primavera e guardare il tempo per quello che è: un pensiero che passa e va, il senso lo diamo noi… ”
quanto dura… ?
Quanto dura un giorno?
Quanto il profumo del caffè al mattino, quanto una manina lasciata davanti al portone di scuola, la macchina in corsa verso il lavoro, la roba da stendere, i piatti da lavare e la torta da preparare…
Dura quanto le sere passate a leggere o a fissare il soffitto o all’ultima canzone prima del sonno…
è un tempo eterno e lento insieme…
E un mese, quanto ?
Dura quanto le bollette che dimentico e quelle che pago al volo
Dura tre o quattro fine settimana di vuoto… aspettato, a tratti desiderato, temuto e sofferto insieme
Dura quanto le feste comandate, le vacanze di natale, la paura di non arrivare al fondo e tutti i lavori che ci sono da fare in casa ma non sai come fare…
E un anno?
Un anno dura come l’angoscia di cose che non vuoi vedere e ti si parano davanti come una montagna insormontabile,
Dura quanto la primavera che sembra regalare momenti di gioia e poi ti schiaffeggia quando meno te l’aspetti…
Un anno dura come i pianti e i sorrisi che non sai immaginare e ti colgono di sorpresa…
Dura quanto il profumo di neve che c’è nel vento stasera
E quanto il calore della stufa accesa
Dura come le lacrime che restano in gola quando, con le mani in faccia cerchi di far stare fermi i pensieri
Dura quanto un abbraccio mancato
Dura nulla
Ed è lungo tutta una vita da rifare
… il profumo del tempo…
febbraio odora di zucchero e dolci fritti
marzo di erba nuova
aprile di biscotti che cuociono nel forno
maggio di gelato fiordilatte
giugno sa di limoni e menta
luglio di aria di collina
agosto di luna che inizia ad arrivare prima
settembre profuma di carta e pastelli colorati
ottobre di castagne e sottobosco
novembre di cioccolata calda bevuta all’aperto
dicembre profuma di camino acceso e legna accatastata
gennaio … non lo so… prima o poi lo sentirò…
il tempo…. temporeggia….
… ‘sto stronzo!
“ passerà, vedrai, col tempo tutto si risolve…”
Ok ci sto e aspetto.
Il problema è che tra i tanti cassetti che mi mancano, c’è quello della pazienza… ci provo, mi convinco ma poi è faticoso…per me è più facile camminare per strada su una palla gigantesca.. piuttosto che attendere.
Aspettare mi fa paura, come ci fosse qualcosa dietro l’angolo di spaventoso; so che in linea di massima non arriva nulla di così grave… ma la sensazione è quella. Aspettare mi frantuma dentro.
Non ho abbastanza sicurezza per aspettare con serenità. Quando la terra sotto i piedi trema, quello che viene da fare è correre ( almeno a me) e non stare lì ad aspettare che si apra la voragine e fare “ciaociao” a Belzebù!
Che poi, se ci penso io sono perennemente in attesa… di cosa? Echennesò!
E credo sia per quello che sono snervata; perché fino ad oggi aspettare m’è servito a poco a parte il perdere un bel po’ di fiato, consumarsi unghie e occhi.
Quindi, a una così non si deve dire: “ con calma, aspetta, il tempo guarisce tutto, aggiusta tutto…” ; perché una così ci crede, TI crede e si fida … crede a Babbodinatale vuoi che non creda ad una persona? e poi ci rimane male… e non è una bella cosa.
Perché poi, una così ci crederà sempre e continuerà ad aspettare, perché non ha un cassetto della fiducia ma un’intera cassettiera ( incasinata ma tutta intera e gigante)!!
e fidandosi, aspetta sempre…. se solo il tempo fosse meno stronzo!… patirebbe un po’ meno….