Mi prendevi in giro per le scarpe colorate e logore.
E io ti dicevo che eri solo un vecchiaccio…
E ridevamo.
Tu grande tre volte me, mi guardavi chinando il capo di lato e ridevi da sotto i baffoni.
Non c’è disaccordo nel cielo
né nuvole gonfie o mistero
né pacchi né stupri né soglie
né stanze svuotate d’addio
Io e tua figlia, amiche da una vita. Lei donna responsabile e misurata io folletto arruffato e sconclusionato.
Ci guardavi e non capivi come potessero acqua e olio essere così unite eppure ci riusciva e ne eri felice.
Solo tutte le lacrime avute
quando siamo stati migliori
e la grazia e l’oscuro segreto
ci scrosta nell’oscurità
Passavo a trovare lei e poi ti cercavo, nell’erba della collina, tra gli alberi da frutto.
Per urlarti qualcosa, in genere qualche battutaccia alla quale rispondevi a tono.
Un caffè insieme sul terrazzone, le sigarette a fumare via i fastidi.
A volte non vedo nel cielo
che nuvole gonfie e mistero
e salendo nel vapore leggero
altro non vedo e non so
Quando mi trovavi lì il tuo saluto suonava ” Ma sei di nuovo qua? ma non hai una casa? Certo che non hai mai un cazzo da fare eh?!”
Quando non mi vedevi per giorni ti preoccupavi e chiedevi a lei, che ti rassicurava.
Né anime bianche né salmi
che cantino gloria con noi
né vecchi compagni né amanti
che dividano il cielo con noi
Quando hai saputo del mio restare sola, ti sei arrabbiato, non con me
E la prima volta che mi hai vista, nell’accenderti la sigaretta dopo il caffè
mi hai solo chiesto ” … come stai?” e io sorridendo ti ho detto “… sto, vedo di farcela”
quel tuo “… certo che ci riesci, sei forte come un toro, figurati un po’!” e ancora quel sorriso a testa chinata, a guardar da sotto e i baffi che si allargano.
Da quel momento i tuoi abbracci si sono fatti più stretti, con le tue mani grandi a prendere tutto quello che avevo sulle spalle.
Così resto solo col cielo
e altro non vedo e non so
ma se tutto è nascosto nel cielo
al cielo io ritornerò
Le cene a parlar di tutto, a prendersi in giro, a bere vino e digestivi.
A cercare sempre di provocare, mi davi della “comunista di merda” solo per il gusto di litigare, perché poi ti piaceva un sacco che lo fossi, che avessi le mie idee e le portassi avanti.
Ma se tutto è nascosto nel cielo
al cielo io ritornerò
Ci vorranno giorni, prima che tornerò su quel terrazzo, a guardare le nuvole.
Ma lo farò, e sorriderò a quel cielo pensando che starai rompendo le balle, divertito, a chi c’è con te.
E noi restiamo qua.