Buona la prima…

 

Di quando riesci a non bruciare niente delle cose che hai sul fuoco e tutte quante son commestibili ( per fortuna ho un Mini con papille gustative semplici).

Di quando sei in ritardo e al primo colpo di spazzola i capelli son decenti ( ho imparato a non puntare al meraviglioso).

Di quando hai un disegno nella testa e quando l’hai finito è proprio come lo immaginavi, o comunque ti soddisfa.

Di quelle volte che le parole escono perfette, nella forma e nel contesto.

Quelle rare situazioni, al limite del miracolo, della magia, dell’impossibile e dell’ incredibile.

Dopo scene del genere tendo a immaginare una squadra intera di cheerlader che saltellando scandiscono il mio nome, con unicorni danzanti a far da cornice e fiori canterini che fanno il coro con la mia canzone preferita del momento. Perché se un momento del genere prende vita a questo punto anche unicorni, fiori canterini, babbodinatale, l’uomoperfetto, la donnachenonrompeicoglioni e altre creature fantastiche e considerate immaginarie si possono trovare!

Lo so, è follia.

Esattamente come dire la cosa giusta nel momento giusto, con i tempi giusti e soprattutto restando composta e tranquilla subito dopo.

Quindi?

Per fare la cosa giusta al momento giusto non basta essere bravi ma ci vuole anche una gran bella botta di culo.

Ma io che “botte di culo solo se cado” (cit.) devo puntare ad altro.

Allora son diventata amica, non per la pelle sia chiaro, dei tentativi, del “vediamo come va”, della lentezza ( non calma che son due cose differenti) osservando quello che ho di fronte. Ho iniziato a prendere per mano l’azzardo di parole nuove, quando starei zitta e di silenzio quando le labbra non vogliono fermarsi. Sto imparando a fare in modo un po’diverso.  Ad azzardare colpi di matita e pennarello. Magari non va come lo immaginavo ma a volte il risultato è piacevolmente inaspettato.

Altre volte invece questo azzardo non paga, il disastro è praticamente annunciato ma se non tenti non lo saprai mai con certezza e preferisco avere la certezza dell’errore piuttosto che il dubbio del ” se funzionava?”.

Sto imparando a non provare vergogna per gli errori fatti.

Sto imparando che non si migliora se non si prova e se c’è l’errore…

…ho imparato la modalità sticazzi che aiuta sempre.

Perché quello che si può vedere da fuori è in qualche modo sempre una costruzione fatta per tentativi, non sempre quello che si osserva è il frutto di un miracolo. Spesso ci sono stati errori prima, alcuni minuscoli, altri grossolani. E allora li guardo in faccia, dritto negli occhi, raccolgo quello di buono che è stato fatto e quello che invece non va, lo rimodello per la prossima volta.

 

” Cronaca di un errore e della parte che salverei”

 

 

30 pensieri su “Buona la prima…

  1. A me piace pure il disastro a dire il vero…. con quella veletta di capelli misteriosi ha il suo perchè!
    Ultimamente la filosofia della botta di culo è la mia preferita ma anche con sticazzi vado benino.
    Tu sei una meraviglia, dolcezza mia. Ricordalo sempre semprissimo!
    Datemi una T

    Datemi una A

    Datemi una T

    Datemi una I!!!!!
    ❤ ❤ ❤

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    • Chi sa davvero disegnare bene alla fine fa errori che rendono comunque la cosa armoniosa e questo mio pasticcio per me non lo è ma lo raccolgo e credo di aver quasi capito cosa fare la prossima volta. Questo mi piace e mi da soddisfazione 🙂
      Grazie cara

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      • Chi sa disegnare bene, per esperienza, è decisamente troppo critico verso se stesso ^_^
        Però comprendo la tua voglia di migliorare sempre ed è immensamente lodevole imparare dai propri errori.
        Poi ti svelo un segreto: c’è una commessa che lavora in un negozio vicino a casa mia che porta la frangetta esattamente come l’hai disegnata tu… hi hi hi
        peccato non poterti mandare una foto 😛
        Comunque, cara Tati, ancora tanti complimenti per il talento e la determinazione ❤

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  2. m’ispiri ammirazione per le cose che dici (la soddisfazione per le poche volte che le cose vengono bene, l’accettazione, l’impegno a fare meglio e divertirsi comunque a fare, quando vengono male) e per quel tono tra saggio, poetico e ironico con cui le dici
    ml

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    • Grazie DiodiUnDio!
      Sai, son sincera… una parte di questo discorso è venuto fuori dal tuo post 😉
      Così come il pensiero: quello che vediamo degli altri è frutto di errori e aggiustamenti che spesso non si notano e non si prendono in considerazione: quanto lavoro c’è dietro ad un testo scritto, una frase riuscita, un disegno…? A volte escono fluidi così come li vediamo ma spesso dietro a quelli ci sono cartelline di fogli macchiati, di parole storpiate e poi corrette…
      Allora, per quanto questo disegno non sia come lo volevo ho deciso che lo mettevo lo stesso perché ad azzardare con lo scuro ( per me una novità) ho sbagliato qualcosa e qualcosa invece è venuto come pensavo 😉
      Tu fai finta di scrivere a membro di segugio ma sei bravo e se invece scrivi ad minchiam, beato te che ti riesce comunque bene

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      • In base al mio post? veramente sono d’ispirazione?
        Cioè, intendo oltre quella quando andate al bagno ovvio 😀
        Sì, dietro il risultato c’è spesso un lavoro non riconosciuto. Se uno ha talento: ecco che gli è riuscito facile farlo. Se uno non ha talento: ha avuto culo.
        Spesso la verità è che c’è tanto lavoro e tanto studio dietro quello che si propone.
        A volte no, ovvio. Ma non è sempre così. Ci sono prove e tentativi…

        Io scrivo ad minchiam e poi piace.. è diverso 😀 ahahaha

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        • E non è la prima volta, pensa un po’! 🙂
          E oltre al lavoro non immaginato, trovo ci sia proprio la difficoltà nel dire/far vedere gli errori fatti per raggiungere l’obiettivo.
          Tu scrivi bene, ci tieni e ci lavori alle cose che scrivi… poi fai il minchione e questo ti fa onore 😀

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  3. EccE OstE e non picchio nessuno solo perché l’influenza lascia ancora i segni su questa carcassa scricchiolante…Vabbuò, ma trial and error è una filosofia di vita. Sbagliando s’impara mi dicono da 49 anni e lo ripeti ai miei due nanerottoli. Poi qualcuno è più grosso di altri, ma come procediamo a tentoni, a saperlo che ci attende ad aprire quella porta scorrevole o quell’altra. L’errore fertile è un gran bella opportunità, quando la si ha. Il problema è quando non si ha questa possibilità o il tempo di recuperare, rimediare, rammendare, ricucire. A volte proprio non c’è. Quando arrivano le cheerleader fa un fischio…;)

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  4. E qui mi sa che eri proprio ispirata…mi piacciono tanto questi tuoi resoconti tra il saggio e il faceto e sempre, sempre quel pizzico di magia e favola che sprigionano le tue parole e i tuoi disegni. E’ incredibile ogni volta che passo qui, mi assale questa sensazione fatata, è una cosa meravigliosa!!!

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    • Qua avevo tanta voglia di fare una cosa ma la mia maledetta impazienza mi ha fatto modificare in corsa ‘sti capelli rendendo il tutto il casino che si vede ( poi voi dite che vi piace, invece a me fa cacare)… e alla fine faccio così anche con i passi che faccio, troppo spesso non rallento e faccio danni…

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