… e allora ciao…

Tutti gli addii ho compiuto.
Tante partenze
mi hanno formato fino dall’infanzia.

Ma torno ancora, ricomincio,
nel mio ritorno si libera lo sguardo.

Mi resta solo da colmarlo,
e quella gioia impenitente
d’avere amato cose somiglianti
a quelle assenze che ci fanno agire.

da “Poesie francesi” Rilke

Ci sono saluti quotidiani del “ci vediamo, ci sentiamo poi, domani, nei prossimi giorni”

Ci sono i saluti di quando conosci qualcuno per caso, ad una cena, ad un aperitivo, saluti che suonano come ” è stato un piacere chissà se ci si rivedrà, nel caso non dovremo presentarci di nuovo”.

Ci sono i saluti da mattino e quelli da sera, dell’augurare un buon tempo tra un momento e un altro.

Ci sono i saluti che sanno di appuntamento ad un altro momento, magari in un tempo più lungo ma sai che ci sarà e questo basta.

Ci sono saluti scritti, sussurrati, urlati e definiti.

Ci sono saluti che rimandano ad un altro tempo, quelli che lanciano un filo ad un altro posto, un altra situazione, un altro modo.

E poi ci sono i saluti che raccogli, come fai con l’erba del prato appena tagliata, prendendola a due mani, sentendone il calore e l’umido, sistemandola a coprire le radici degli alberi da frutto o i fiori del giardino.

Non li senti con le orecchie ma risuonano nel silenzio della testa.

Come quando il saluto suona come un addio ma essendo silenzioso lo tieni per te, tra la testa e la gola…

… E ti ritrovi a guardare la luna, ad alzare la mano verso quel cielo notturno, come a non farti vedere da nessuno.

 

 

26 pensieri su “… e allora ciao…

  1. C’è anche il “salutami a’soreta” e io per fortuna (o sfortuna sua) ce l’ho. Un saluto non costa davvero nulla e chi non saluta finisce nello spam della mia vita reale. Svuota cestino. Sei sicuro? Certamente che si! Click.

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