… immersione…

Luce leggera della lampada, acqua che scorre nella vasca e profumo di pulito

Si immerge chiudendo gli occhi

Ha bisogno di caldo, di perdere un po’ il respiro, in questi giorni dal suono distorto

Ascolta note che passano dalle orecchie agli occhi, portando le mani in faccia

Pensieri raggomitolati si fermano alla gola, tempo passato fa capriole come le gocce d’acqua che scendono dal rubinetto

Si lascia scivolare fino ad essere sommersa

L’acqua confonde suoni e sentori  e resta lì…

Tutto è leggero e semplice

Per un momento, tutto sembra facile…

leave me out with the waste
this is not what i do
it’s the wrong kind of place
to be thinking of you
it’s the wrong time for somebody new
it’s a small crime and i got no excuse…

and is that alright, yeah?
i give my gun away when it’s loaded
is that alright, yeah?
if you don’t shoot it how am i supposed to hold it?
is that alright, yeah?
i give my gun away when it’s loaded
is that alright, yeah… with you?

leave me out with the waste
this is not what i do
it’s the wrong kind of place
to be cheating on you
it’s the wrong time she’s pulling me through
it’s a small crime and i got no excuse

and is that alright, yeah?
if i give my gun away when it’s loaded
is that alright, yeah?
if you don’t shoot it how am i supposed to hold it?
is that alright, yeah?
i give my gun away when it’s loaded
is that alright?
is that alright with you?

no…

60 pensieri su “… immersione…

  1. C’è bisogno di fatica, di salite e passi lenti, di ritrovare un proprio ritmo dopo aver per tanto tempo assecondato quello di altri.
    C’è bisogno di calma e farina, da impastare con burro e zucchero per far profumare la cucina di bontà e vita vera.
    C’è bisogno di erba da strappare, fatica da provare e sudore da buttare fuori con i pensieri grami e la rabbia che frena la circolazione della gioia.
    C’è bisogno di bolle di sapone, di ginevrine succhiate a profusione, di castelli in aria da progettare e disegnare con fondamenta sottili come veline e torri grandi come bastimenti.
    C’è bisogno di acqua che pulisca, anche se l’acqua fa paura perchè sembra lavare via le insicurezzee le difese, i ricordi e le offese.
    Dovrà essere semplice, sarà un miglioramento continuo su quella via, non sarà mai facile mi amor, non sarà strada spianata, non sarà scontato.
    Ne varrà la pena, io dico di sì.

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  2. Concordo con ivanof. Una pausa ci vuole.
    Per questioni etiche e morali non ascolto Damien Rice, mi dispiace. Ma so che è la colonna sonora giusta per quello che hai scritto.

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      • Ce la si fa sempre. Questo è il nostro destino.
        In realtà non lo ascolto per altri motivi… eheheh… non per questioni strettamente musicali (sono onnivoro – a parte rap, dance, tecno et similia).

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        • Ovviochesì.
          Anche io sono piuttosto onnivora ( eliminando le tue stesse cose) e proprio con DamienRice mi sono accorta che sono anche un po’ “stagionale”… non so… mi fa effetto questa cosa ma non posso farci nulla… e lui arriva a fine estate mettendosi in ghingheri per l’autunno, tutti gli anni…

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          • Ma questa è la cosa bella. Anche io uso canzoni nelle varie stagioni, anche se sono più propenso ad utilizzarle per cucinare. Dipende dalla pietanza, ecco la colonna sonora.
            Cucina americana? Ecco, per esempio, i Lynyrd Skynyrd. Vai di greco? Ecco i Rotting Christ.
            E via dicendo.

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  3. Comunque fermarsi ogni tanto fa bene tesoro, atrimenti finiamo come chicchi di caffè in un macinino. E te lo dice uno che non si ferma mai (purtroppo) e comuqnue ieri sera stavo sentendo questa canzone dei Damien Rice. Se non è empatia questa :-O ❤

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